Nato il 21 Maggio 1944 a Sainte-Anne (Loire-Atlantique), è entrato nel monastero di Bellefontaine il 4 novembre 1980, ed è arrivato all’Atlas nel 1984 dove vi fece professione solenne il 28 Agosto 1986. Era il cuoco e l’ortolano della comunità, riconosciuto per la sua semplicità e per il suo spirito di preghiera.

 

Fratel Michel Fleury, monaco di N. D. de l’Atlas – Monastero di Tibhirine

... Se ci capitasse aualcosa - non me lo auguro – noi vogliamo viverlo qui, in solidarietà con tutti gli algerini e algerine che hanno già pagato con la loro vita, semplicemente solidali con tutti questi sconosciuti, innocenti…” (estratto da una cartolina di Fratel Michel, metà agosto 1994)

Infanzia e giovinezza (1944 – 1961)

Michel Fleury è nato il 21 mai 1944 a Cotteret, piccolo borgo di Sainte-Anne-sur-Brivet, vicino a Pont-Château (ou Pontchâteau), nel dipartimento della Loira Atlantica (44).

Suo padre, Francesco, che era agricoltore, e sua madre, Agostina, avevano altri due figli ancora viventi : Luigi, più anziano di Michel di un anno e Marie-France più giovane di tre anni.

Michel ha vissuto nella cascina fraterna fino all’età di 14 anni, dividendo il tempo tra il lavoro dei campi e la cura degli animali nella fattoria, seguendo comunque i corsi della scuola elementare a Pont-Château.

La sua vita cristiana si svolgeva nel quadro della parrocchia di Pont-Château, molto vicina, alla fattoria familiare, ma ebbe anche, allora, dei contatti ricchi e frequenti con il Padre Olivier Albert, parroco di Sainte Anne sul Brivet.

A partire dall’età di 14 anni, fino ai 17, cominciò a seguire dei corsi di agricoltura come suo fratello maggiore.

Orientamento progressivo (1961 – 1971)

E’ allora, a 17 anni, che confida a sua madre il desiderio di divenire prete, cosa che lo condurrà in una casa di formazione adattata, chiamata « seminario per vocazioni tardive » (l’età normale di entrata per dei giovani che avevano epsresso il desiderio di diventare sacerdoti coincideva, allora con l’entrata nelle medie, verso gli 11 e i 12 ann). Raggiunge dunque il seminario di La Flocellière (Vendée) dove resta dal 1961 fino al 1966

Nel 1966, entra al Gran Seminario di Nantes di cui segue la formazione fra il 1966 e il 1970. Di fatto, dopo due anni di studio, fa, nel 1968-1969, un tirocinio di lavoro, come era normalmente previsto nel quadro di questa formazione; questo tirocinio, compiuto in una industria metallurgica, « Joseph Paris” a Nantes (Chantenay), sarà molto importante per l’ulteriore evoluzione di Michel. Infatti, dopo un altro anno di Seminario, accade che gli si presenta un altro - e preferibile - orientamento professionale.

L’entrata e la vita nel quadro di Prado (1971 – 1980)

Sulla linea del tirocinio  vissuto nel 1968-1969, Michel sceglie di entrare come « fratello » nell’Instituto del Prado - fondato nel XIX secolo da Chevrier (1826-1879) - e questo lo mette ormai definitivamente in contatto con « il mondo operaio » Lui è in un primo tempo integrato alla fraternità di Lyon cioè con un gran numero di operai provenienti dal Magreb, e comincia per lui una tappa di formazione nell’istituto con un fratello più anziano,Georges Tardy. Georges gli propone di andare ad abitare insieme in un « focolare » di immigrati musulmani a Vaulx-en-Velin (1972-1973). In seguito va a fare una formazione professionale (CAP di friseur) a Saint-Denis, nella periferia di Parigi dove si trova anche un gruppo della fraternità.

Dal settembre 1974 al settembre 1975, è questione dell’anno di formazione, detta « noviziato » che fa con Pierre, candidato anche lui alla fraternità, a Sept Fons, periferia a sud di Lione, accanto alla casa dove viveva il Padre Chevrier et dove questi scriveva la sua opera « Il vero discepolo », che diventerà la guida di Michel, seguita passo a passo per formarsi alla lettura del Vangelo, cosa che l’accompagnerà tutta la vita.

Di là, Michel partirà a fine septembre ‘75 per Marsiglia, dove vivrà fino al ‘79 la sua esperienza del Prado. Lavora nella grande impresa metallurgica , la “Alstom Atlantique” (sotto i sui diversi nomi) ed è anche nel sindacato CGT, che gli permette un contatto molto ravvicinato con molti di quelli che lavorano con lui. Si trova evidentemente in un contesto in cui il mondo magrebino è molto vicino, anche con la sua reale povertà.

Non c’è nessun dubbio che si trovino qui le radici di questa chiamata che sentirà, una volta entrato alla Trappa di Bellefontaine per raggiungere il monastero dell’Atlas.

Nonostante tutto, non si trova veramente bene nell’equilibrio di vita che ha al Prado, e questo lo porta a prendere le distanze dall’Istituto fin dal 1976, anche se vi resta fino al 1980

Nel 1978 vive [l’esperienza] di uno sciopero lungo 52 giorni, che è per lui l’occasione di assumere le sue responsabilità, nella discrezione e in modo efficace. In quello stesso tempo gli si presenta un’attrazione per la preghiera, che sarà, poco a poco, riconosciuto da coloro che l’accompagnano e  da qualche suo collega di lavoro. Anche se direbbe di se stesso che « viveva come un pagano », si orienta verso questa direzione di preghiera contemplativa, andando spesso a pregare in qualche comunità religiosa vicina.

Orientamento monastico verso  Bellefontaine (1978 – 1980)

E’ durante la Pasqua del 1979, all’abbazia di Lérins che avviene in lui un cambiamento profondo. Scrive al suo confidente di sempre, suo cugino Joseph Crand, entrato poco prima di lui in seminario : « aspettando una decisione concreta, ho ripreso una vita di preghiera personale, una volta o l’altra con le comunità del quartiere (Frères de Foucauld, Orantes de l’Assomption) ed ho chiesto di entrare in un gruppo d’ACO. L’incontro di Pasqua mi ha rimesso [in uno stato di] (una) grande gioia et (una) grande pace. E’ il Dio fedele » (Lettera del maggio 1979).

La decisione sarà quella di entrare nell’abbazia di Bellefontaine, abbastanza vicino a sua madre di cui si preoccupa molto, e lo farà l’8 novembre 1981, dopo un soggiorno di prova in agosto.

Il giorno dell’Epifania 1981, fa vestizione e [comincia] i due anni di noviziato : «  ho scelto quel giorno in ragione di tutto il senso della liturgia e del mio passato » , scrive ai fratelli del Prado. Due anni dopo , al momento dell’impegno temporaneo (ma definitivo nel suo cuore) scrive a degli amici : Affido alle vostre preghiere il mio impegno… affinché, con l’aiuto di Gesù Cristo io sia all’altezza della missione spirituale che Dio mi affida ...»

La vita è comunque dura per lui, la sua salute s’indebolisce e deve prendere 2 o 3 settimane di riposo.

D’improvviso, a fine marzo 1984, si delinea un nuovo orientamento : una chiamata si fa intendere di partire per il monastero dell’Atlas, in Algeria, di cui a Bellefontaine si è appena appreso che ci sono state delle recenti evoluzioni . Abbazia diventata priorato, elezione del Priore, P. Christian de Chergé il 31 marzo. A partire dal 3 Aprile Fratel Michel si apre con il suo responsabile della formazione a proposito di questa chiamata : la proposta è accettata e la partenza è prevista per il 27 Agosto, con Fratel Bruno che, anche lui in formazione a Bellefontaine, ha ricevuto la stessa chiamata nello stesso periodo. Tutti e due arrivano all’Atlas per la festa di Sant’Agostino, il 28 Agosto 1984.

A Tibhirine (1984 - 1996)

Ormai Fratel Michel ha trovato il suo « luogo » umano e spirituale in cui radicarsi attraverso il suo impegno definitivo il 28 Agosto 1986, e da cui non è mai stato assente che per un tempo all’inizio della fondazione di Fès, in Marocco, nel 1988 (11 febbraio - 25 giugno).

Viene comunque in Francia (luglio 1988 ; maggio 1991 ; settembre 1995) per delle brevi visite alla famiglia, soprattutto a sua madre, la quale in effetti morirà il 2 maggio 1990, mentre lui viene a visitarla per qualche giorno ; sarà cosi – secondo un’espressione che gli era propria - « là per l’ultima eucarestia della mamma ».’

Intanto, il 21 marzo 1989, è stato istituito « lettore », cioè, secondo il Padre Christian de Chergé  "incaricato d’intrattenere la fedeltà di tutti con la lettura della Parola (di ), Dio ", attività monastica per eccellenza, con tutto quello che ha ricevuto al Prado in questo campo.

Il 4 Aprile seguente raggiunge P. Christian nel gruppo del “Ribât”, e questo gli permette di esprimere la sua apertura all’Islam che avvicina infatti, ormai, da diversi anni . E quando si è fratturato la spalla e il polso, il 18 Ottobre seguente, la lunga rieducazione, due volte alla settimana all’ospedale di Medea, questo gli dà l’occasione di aver dei contatti « con la base », secondo l’espressione di P. Christian de Chergé : « dialogo della vita, semplice e naturale, con il vicinato algerino e musulmano!

A partire dalla Pentecoste 1993, Fratel Michel si sentirà spinto dallo Spirito Santo ad offrirsi per essere « associato - il più presto possibile - al Mistero Pasquale di Gesù Cristo, attraverso i mezzi che lui vorrà », e tuttavia la « visita della sera di Natale » gli porterà via ogni forza, che del resto gli sarà ridata dalla Parola di Dio ricevuta – dice – nel giorno della festa del Santissimo Sacramento 1994.

Vivrà molto intensamente gli ultimi 2 anni, come ne è testimone la sua corrispondenza.

Al mattino del 27 marzo 1996 si ritroverà il suo abito liturgico (la cocolla) sul bordo del cammino….