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La Chiesa resterà in Algeria qualsiasi cosa accada. Anche se i francesi decidessero, in coscienza, di rientrare, la Chiesa non abbandonerà mai il Paese. Perché la Chiesa non è francese. Ed io, come vescovo di una Chiesa in Algeria, resto. Nella violenza il nostro sangue si è mescolato con quello degli altri. Gesù si è posto su queste linee di frattura dell’umanità, e vi è morto. È il senso della croce.

Monsignor Claverie, vescovo di Orano, aprile 1996

sens presence vierge tibhirine

In una lettera circolare inviata il 21 novembre 1995 da Tibhirine ai parenti e amici di Nostra Signora dell’Atlante (citato in Sept vies pour Dieu et l’Algérie), la comunità precisa le scelte che hanno guidato la sua decisione di non lasciare l’Algeria malgrado la violenza che infuriava. Il loro statuto monastico vi si ritrova molto chiaramente.

- «PRESENZA: Assicurare una PRESENZA, non missionaria apostolica, ma contemplativa e orante in ambito musulmano, grazie ad una comunità stabile, unita, fraterna, laboriosa (con i soci). PRESENZA discreta, misteriosa, separata dal mondo e in comunione con le persone, umilmente attenta alle necessità materiali e spirituali di coloro che ci circondano. “Portando il peso gli uni degli altripartecipando così alle sofferenze di Cristo e alla missione della Chiesa…. con la speranza del Regno” (Costituzione 3)».

Ecco i commenti fatti da P. Jean-Pierre Flachaire, priore de Nostra Signora dell’Atlante a Midelt, il 5 marzo 2005, sul mistero della Visitazione:

«Vorrei ritornare un momento su questa parola di Christian che vi ho citato all’inizio del mio intervento. Che questo mistero della Visitazione è una festa “quasi patronale” di Nostra Signora dell’Atlante… Ho fatto qualche ricerca, ed ecco la mia conclusione. Nella sua omelia del 31 marzo 1993, Christian precisa che è “forse su ispirazione di Fratel Charles  che i primi monaci de l’Atlas hanno fatto di questa festa una festa “quasi patronale”. In effetti, a partire da numerosi testi, noi sappiamo che c’era già un’intuizione forte di Padre Charles de Foucauld. A mia conoscenza, l’eremita di Tamanrasset è il primo ad aver capito che è questo mistero che noi dobbiamo vivere in terra d’Islam.

Estratto da una conferenza tenuta dal Padre Abate di Aiguebelle, Dom André, a Lione, l’11 aprile 2006

 « I Fratelli hanno spesso riflettuto sul senso della loro presenza orante in terra d’Islam nel mezzo di questo popolo. Il Padre Christian de Chergé cerca il senso di questa presenza nel mistero della Visitazione di Maria, in un testo sul mistero della Visitazione, inserito nella raccolta di testi predicati alle Suore Francescane Missionarie di Maria in Marocco, durante il ritiro spirituale del 1990:

sens presence tibhirine vierge

Seguendo l’esempio di san Bernardo di Chiaravalle e la sua pietà mariana, questo monastero cistercense, cominciato a Staouëli e continuato a Tibhirine, ha dato due statue di Maria all’Algeria. In questo modo, attraverso Maria e con questi due doni, segni del loro dono estremo, essi continuano ad essere presenti e ad accompagnare la Chiesa d’Algeria.