Parroco di Medea dal 1978 al 1997, fu molto vicino ai Fratelli, e visse presso di loro e con loro molti degli avvenimento drammatico di quegli anni, particolarmente gli ultimi.
Nato nel 1936, ingeniere della Scuola Centrale di Parigi, fa il suo servizio militare come sottotenente nella parte Ovest dell’Ouarsenis. Vi scopre l’Algeria, e durante i suoi studi teologici compiuti al Seminario Maggior d’Issy les Moulineaux, decide di chiedere l’incardinazione nella Diocesi di Algeri. Ordinato a Parigi il 25 giugno 1966, parte per l’Algeria, dove raggiunge la sua diocesi nel settembre 1966
Ecco quello che Monsignor Tessier dice dei suoi anni passati a Medea (vedere il testo completo):
E’ nominato a Medea, a 80 km a sud di Algeri, nei contrafforti dell’Atlas come prete incaricato del settore del Titteri, (a sud di Algeri), dove doveva sostenere diversi gruppi di espatriati, prevalentemente italiani, che erano impiegati nei cantieri della regione. Vi si trovò anche come il “parroco”del Monastero trappista di Tibhirine, distante 7 chilometri da Medea e stabiliva con i monaci, che vedeva quasi ogni settimana, dei legami di amicizia spirituale molto forti. Custodiva, tuttavia il suo proprio approccio - più realistico - del dialogo islamo-cristiano, che non era proprimente quello del suo amico, il Priore di Tibhirine, Padre Christian de Chergé. Sarà associato alle diverse concertazioni che dovevano portare i monaci a restare fedeli al loro luogo di vita fino a morirvi, assumendo d’altra parte, lui stesso, precisamente sulla strada del monastero, gli stessi rischi dei monaci, quando la crisi terrorista cominciò a minacciare la regione e l’Algeria tutta intera, fra il 1992 e il 2000. E’ per esempio lui che si è trovato all’entrata del monastero per ricevere l’interpellazione dei terroristi al momento della loro prima incursione al monastero, il 24 dicembre 1993, e fra loro loro c’era uno dei suoi ex allievi.
Un aneddoto: durante un inverno rigoroso, dopo una nevicata importante, che aveva isolato il monstero, Padre Gilles Nicolas partì a piedi con scarponi e sacco da montagna per andare a portare un minimo d’approviggionamento al monastero. Conoscendo molti abitanti della regione, era vicino a Fratel Luc, al quale raccomandava quelli in cattivo stato di salute. Erano tutti e due molto amici e dedicati agli altri, anche se Padre Nicolas diceva alle volte, sorridendo, che Fratel Luc “si faceva imbrogliare”.
Dopo un anno sabbatico a Lione, al Prado, ritornò ad Algeri nell’agosto 2011, ma avendo avuto delle prove di salute, ripartì per Lione per fare degli esami, e il 18 settembre decedeva brutalmente in casa di sua sorella, alla veglia di un esame cardiologico approfondito.